domenica 2 ottobre 2011

Comunità ebraica di Venezia

Comunità ebraica di Venezia

Ancora oggi visitando il Ghetto di Venezia entriamo a contatto con un quartiere unico al mondo. In un breve spazio si raccolgono qui le cinque Sinagoghe cinquecentesche e seicentesche delle diverse "nationi" - cioè i diversi gruppi etnici stabilitisi in Laguna nel corso dei secoli -, i "grattacieli" delle vecchie ed anguste abitazioni che ospitavano le famiglie ebraiche, i "banchi di pegno" dove si esercitava il prestito, i "midrashim" dove si studiavano e si discutevano le Scritture.

Gli ebrei veneziani vissero rinchiusi nel ghetto dal 1516, data in cui la Repubblica di Venezia decretò che gli ebrei dovessero abitare tutti in una sola zona della città, al 1797, anno in cui Napoleone sancisce la fine della segregazione nel ghetto, i cui cancelli vengono abbattuti. Ma la vita ebraica era iniziata ben prima nei territori della Repubblica veneta e continua a svilupparsi anche nei secoli successivi. Attualmente gli ebrei veneziani sono circa 500 e vivono sparsi tra Venezia e Mestre. Anche se pochissimi ebrei vi abitano ancora oggi, il Ghetto è tornato a fiorire in questi ultimi decenni ed è il centro di ogni attività comunitaria.

Qui si trovano le sinagoghe, gli uffici, il museo, la biblioteca, la Casa di riposo, il Centro Comunitario. In quest'ultimo si svolgono le molteplici attività della Comunità veneziana: dall'asilo ai corsi di lingua e cultura ebraica per bambini, ragazzi e adulti; dalle riunioni nel corso delle festività alle manifestazioni culturali di alto livello come la ormai ventennale "Giornata di studio" frequentata da un pubblico qualificato e numeroso. La piccola comunità veneziana si impegna in più ambiti per mantenere e trasmettere le sue tradizioni e il suo patrimonio artistico, per far conoscere la sua storia e la sua cultura, per combattere i pregiudizi e l'antisemitismo.

Un numero sempre crescente di visitatori giungono da ogni parte del mondo ad ammirare le sinagoghe ed il Museo, e sempre più numerose sono, ad esempio, le scuole interessate non solo a far visitare ai loro studenti i monumenti, ma a conoscere ed approfondire nei programmi educativi cosa siano l'Ebraismo e le sue tradizioni religiose. 

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