Acqua alta a Venezia
Il ben noto fenomeno dell’acqua alta si verifica regolarmente a Venezia in particolar modo in autunno e inverno.
E’ causato da maree eccezionali che riversandosi attraverso le tre bocche di porto d’accesso alla Laguna, inondando alcune parti della città. Concorrono alla loro formazione tre diversi fenomeni naturali: le maree, la bassa pressione e la forza dei venti e le forti pioggie.
Le maree eccezionali sono dovute alle caratteristiche proprie del Mare Adriatico solcato da venti quali lo scirocco proveninete dalla Siria e la bora che discende dall’Ungheria.
Questi due venti fanno rispettivamente comprimono il mare verso la Laguna e impediscono poi alla marea stessa di refluire nel mare.
Le maree sono un effetto tangibile dell'influenza esercitata dal Sole e dalla Luna sul nostro pianeta, sono infatti causate in maniera diretta dalla forza di gravitazione universale che provoca l'attrazione reciproca di due qualsiasi corpi in funzione della propria massa e della distanza che li separa. Il nostro satellite naturale esercita una forza di attrazione sulla Terra che si ripercuote maggiormente sulla massa liquida, più facilmente deformabile rispetto a quella solida.
L'ampiezza media della marea di Venezia è pari a 60/70 (1) cm (rilevato a Punta della Salute, di fronte a San Marco); quando, però, tale ampiezza supera gli 80 cm allora si produce il fenomeno detto delle “acque alte” che causa allagamenti dei punti più bassi della città come ad esempio piazza San Marco.
L' “acqua alta eccezionale” si verifica, invece, quando la marea supera o raggiunge il livello di 110 cm, in questi casi gran parte delle calli e dei campi di Venezia sono “invasi” dalle acque per un periodo di circa 20 minuti. In realtà la dizione “eccezionale” oggi non è più molto appropriata dal momento che ormai a Venezia i casi di maree superiori ai 110 cm si verificano abitualmente anche più volte nell'arco di uno stesso anno.
L'acqua alta a Venezia è resa “eccezionale” dal sommarsi di una serie di variabili come l'eustatismo e la subsidenza, le condizioni meteorologiche (precisamente il vento di scirocco e la bassa pressione), il fenomeno di “sessa”, che possono alterare anche profondamente gli effetti della marea astronomica.
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