Il Campanile di San Marco a Venezia
Il campanile di San Marco è uno dei simboli della città di Venezia. I veneziani lo chiamano affettuosamente El paròn de casa (Il padrone di casa).
Ha un'altezza complessiva che sfiora i 100 metri con in cima una statua dorata dell'Arcangelo Gabriele, alta tre metri, con delle grandi ali che, spinte dal vento, la fanno ruotare su se stessa. Quando l'angelo è rivolto verso la basilica per i veneziani è segno che ci sarà l'acqua alta.
La mattina del 14 luglio del 1902 i veneziani si risvegliarono senza il loro campanile. Un crollo improvviso aveva cancellato per sempre una delle immagini icona della città. La sera dello stesso giorno il Consiglio Comunale, riunito d'urgenza, deliberò che il Campanile si ricostruisse "com'era e dov'era".
Venezia non poteva davvero rinunciare a uno dei suoi simboli più cari. La cronaca della sua ricostruzione esprime il profondo attaccamento dei veneziani a questo monumento: nel 1903 già cominciavano i lavori e nel 1912 l'Angelo veniva ricollocato al suo posto.
E furono ricollocate al loro posto anche le sue cinque campane: la Nona, che suonava alla nona ora, la Marangona (da "marangon", che sognifica carpentiere), che suonava al mattino e alla sera, all'ora d'inizio e di fine del lavoro, il Maleficio, che annunciava le condanne a morte, la Trottiera e la campana dei Pregadi, che richiamavano magistrati e senatori alle sedute di Palazzo Ducale. Alla base del campanile si trova la marmorea loggetta, elegante opera di Jacopo Sansovino (1537-49).
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