È in realtà formata da due isole, San Michele e San Cristoforo della Pace, unite interrando uno stretto canale (1829) per permettere l'ampliamento del camposanto.
Cimitero Monumentale di San Michele a Venezia
Consigliamo la visita al Cimitero monumentale di San Michele solo a chi vive il viaggio come una scoperta del proprio animo. Questo luogo ricco di spiritualità, a prescindere dalla religione che si professa, offre un percorso nella memoria di vite vissute e nel ricordo dei loro cari. Il cimitero è diviso in Recinti e Campi. I ventuno Recinti sono individuati da numeri romani, mentre i campi sono individuati dalle lettere alfabetiche. Tra le tante vite, che in questo luogo sono ricordate, meritano una sosta la semplicità della tomba di Ezra Pound, quella di Stravinsky e di Diaghilev, quella del pittore Felice Carena e del musicista Luigi Nono.Ci si arriva col vaporetto, lo stesso che va a Murano: le imponenti mura che la cingono le danno fin dal primo sguardo un’aria misteriosa, mentre gli alti cipressi ci dicono che in fondo non deve essere poi tanto diverso dai cimiteri di tutta italia. Ma non è così. Appena entrati tombe antichissime e logorate dal tempo, immobili e silenti ci passano vicino mentre ci dirigiamo verso il centro dell’isola. La tonalità grigio/verde scuro domina le prime immagini che si formano sulla vostra retina e incrementa il vostro stupore quando, dopo pochi metri un grande spazio si apre davanti a voi vasto e soleggiato quasi accecandovi (d’inverno il tutto è comunque grigio ma coglierete comunque la vastità del luogo). Piante tropicali e fiori colorati vi catapultano in un mondo che nessun giardino di Venezia ha saputo riprodurre.
L’isola di San Michele non è sempre stata un cimitero, un tempo i cimiteri erano vicini alle chiese delle parrocchie, ma quando Napoleone decise che doveva esistere un cimitero unico per città, ed esterno ad essa, ecco che San Michele venne adibita a tale scopo. Non tutti sanno che prima di tale evento in realtà le isole erano due, San Cristoforo (della pace) e San Michele. La prima, abitata come la seconda, scomprare con l’interramento del canale che separa le due isole, inglobata dalla vicina San Michele, corrispondente alla parte più vicina all’isola di Murano e chiamata anche “cavana de Muran”.
L’isola, di forma regolare, praticamente quadrata, prima della modifica napoleonica era proprietà dei monaci Camaldolesi ed il loro monastero, con chiostro, coincide con l’entrata al cimitero. e’ questo lo spazio ampio e luminoso appena descritto, anche se non mancano punti del chiostro dove la luce penetra con difficoltà, tetri e decadenti.
Il progetto di ampliamento del cimitero nasce per risolvere la saturazione degli spazi esistenti nell'isola di San Michele. Sul cimitero gravita una mortalità di 1250-1300 salme/anno e le particolari condizioni ambientali comportano un prolungamento del processo di inumazione-esumazione.
Nel contempo, il protocollo d'intesa del 1993 tra Ministero dell'Ambiente e Comune di Venezia indica come luogo di deposito dei fanghi, provenienti dallo scavo dei canali del centro storico, l'area per l'ampliamento del cimitero, situata ad est dell'isola esistente. Nel 1998 l'Amministrazione comunale bandisce un concorso internazionale di progettazione. Il progetto vincitore comporta:
* il completamento del primo lotto, ovvero della sacca realizzata tra il 1995 e il 1998, con la costruzione, in tre stralci esecutivi, e delle strutture del cimitero;
* la realizzazione del secondo lotto ovvero di una nuova isola (attività assegnata ad Insula) e delle strutture del cimitero.
L'investimento per la realizzazione della nuova isola, assegnata a Insula, è pari a 15,5 milioni di euro, dei quali sono finanziati 0,8 milioni di euro.
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