Il Ponte dei Pugni a Veneiza
Venezia ha diversi Ponti dei Pugni, dove tradizionalmente si svolgevano ardui scontri tra fazioni rivali.
I contendenti finivano spesso in acqua, poichè un tempo non c’erano parapetti e le risse arrivarono a essere così cruente che vennero proibite nel 1705.
Si trattava di una disfida pugilistica e non solo fra due coppie di campioni appartenenti alle due fazioni ,questa divisione pare risalga a tempi così antichi che Venezia neanche esisteva, forse deriverebbe da contese già esistenti fra Jesolo ed Eraclea ancora prima che le loro popolazioni fossero costrette a trasferirsi in laguna per sfuggire all'invasione di altri popoli. Di fatto la città era divisa tra i Nicolotti (abitanti della zona di San Nicolò dei Mendicoli, inclusiva di Santa Croce, San Polo e parte di Dorsoduro e Cannaregio) e i Castellani (Zona San Marco, restante parte di Dorsoduro e Cannaregio, Lido e, naturalmente, Castello).
I campioni prendevano posto ai quattro angoli, marcati con un'impronta di piede intarsiata in marmo sul pavimento, mentre sui due lati del ponte e sulle rive si accalcavano le opposte folle di partecipanti, alcuni armati di lunghe pertiche con cui sostenere i propri lottatori e spingere in acqua gli antagonisti.
L'incontro spesso tra si estendeva a colossali risse di popolo con molti feriti e non infrequentemente morti.
Le due squadre potevano essere in realtà dei piccoli eserciti anche di 300 uomini per parte. In palio c'era il possesso del ponte su cui impiantare le proprie insegne.
Spesso capitava che alla fine che anche il pubblico si cagliasse nella mischia trasformando la battaglia in una guerra generalizzata, capitava anche che quelli sopra i tetti cominciassero a buttar giù i coppi sui nemici.
Al sopraggungere della notte intervenivano i gendarmi per far cessare la disputa.
Raccolti i feriti ed onorati morti, che spesso non mancavano, tutti tornavano amici, con patetiche scene di pentimento, grandi abbracci e bicchiere per vincitore e vinti per poi ricominciare alla prima occasione.
Dal 1574, per ovvie ragioni, furono permesse solo le battaglie a pugni, senza armi. Ma erano così frequenti da diventare un'abitudine. Sembra che addirittura i nobili facevano costruire dei ponti provvisori apposta, in luoghi particolarmente adatti, per offrire agli amici importanti questo spettacolo. Negli ultimi secoli della Repubblica, la sfida pugilistica fra Castellani e Nicolotti fu sostituita da una più civile competizione atletica: le Forze d'Ercole.
Il Ponte dei Pugni è un ponte di Venezia, situato nel sestiere di Dorsoduro, nei pressi di Campo San Barnaba. Prende questo nome da un'antica tradizione di Venezia da secoli abbandonata: la Guerra dei pugni.
Questo ponte presenta sui quattro vertici della pavimentazione della sommità quattro impronte di piedi in pietra d'istria, in memoria della "Guerra". Esiste, anche se meno celebre, un altro Ponte dei Pugni presso il campo di Santa Fosca nel sestiere di Cannaregio, anch'esso con le impronte dei piedi in pietra d'Istria. Inoltre, diversi altri ponti erano stati usati come campo di battaglia nelle guerre dei pugni.
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