Il Ponte della Libertà a Venezia
Il ponte della libertà è la prima “location”, il primo ponte che si passa per arrivare a Venezia. Non è ancora Venezia, ma non possiamo fare a meno di citarlo visto che molti lo percorrono senza pensarci e senza pensare alla sua storia.
Progettato nel 1931 dall'ingegnere Eugenio Miozzi ed inaugurato da Benito Mussolini il 25 aprile 1933 con il nome di Ponte Littorio costituisce l'unica via d'accesso per il traffico veicolare al capoluogo veneto.
Il ponte è stato costruito affiancato per quasi tutto il tratto al vecchio ponte ferroviario, aperto dal Regno Lombardo Veneto dell'Impero Austriaco nel 1846.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale è stato ribattezzato con il nome di Ponte della Libertà in onore della liberazione dal nazi-fascismo.
Il 27 luglio 1931 furono iniziati i lavori per l'allacciamento stradale con la terraferma e furono ultimati il 25 aprile 1933, dopo solo ventuno mesi di tempo. Fu un'opera grandiosa: il ponte attraversante la laguna misura infatti quattro chilometri di lunghezza ed è largo venti metri; altri quattro chilometri di strada furono costruiti sui terreni pantano si delle barene per raggiungere l'abitato di Mestre: il detto ponte rimase il più lungo ponte del mondo [attualmente è il più lungo d'Italia, n.d.a.] e richiese trecento chilometri di palafitte, quarantamila metri 3 di calcestruzzo, ventimila metri cubi di mattoni, quarantacinquemila tonnellate di pietra da taglio; tanto che il Podestà Alverà, nella cerimonia dell'inaugurazione, poté dire che questa era l'opera più grandiosa compiuta dopo la caduta della Repubblica e che poteva stare a pari con la costruzione dei famosi Murazzi. Insieme alla creazione del ponte si provvide alla sistemazione urbanistica della viabilità interna, creando il Rio Novo che abbrevia di oltre due chilometri il percorso per San Marco; si provvide alla costruzione del più grande garage del mondo, il quale tuttora conserva questo primato; e si provvide alle numerose opere accessorie del nuovo traffico.
All'atto dell'inaugurazione, avvenuta nell'anno XI dell'Era Fascista, il ponte translagunare fu chiamato ponte del Littorio. Nel 1945, tramontata quella breve era, fu ribattezzato ponte della Libertà.
I due ponti translagunari rappresentano oggi le porte d'ingresso di Venezia, di gran lunga le più frequentate. Rimangono, tuttavia, come scrive Thomas Mann in Morte a Venezia, le porte di servizio, essendo sempre l'autentico ingresso principale quello mirabilmente fastoso del Bacino di San Marco.
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