Sospeso tra terra e mare, il paesaggio del progetto è la laguna di Venezia. Uno spazio ibrido, ambiguo, costruito di fluidità che tuttavia è possibile misurare, incidere, tracciare con mille piccoli segni, occupare con la definizione di bordi, che è possibile usare come risorsa. È il paesaggio di un viaggio fisico e mentale attraverso un territorio risparmiato alle incursioni della speculazione edilizia che ha investito l'Italia recente, dove il progetto per l'isola di Sant'Erasmo diventa paradigmatico nel tentativo di ripensare lo spazio della laguna come una grande risorsa per la città di Venezia.
Soggiornare sull'isola di S. Erasmo è un'alternativa deliziosa per vivere Venezia dall'acqua e da un punto di vista purtroppo poco conosciuto, ma certamente più sincero, perché la città di Venezia è innanzitutto l'insieme delle sue isole, quelle del centro storico come pure quelle più distanti sparse nella Laguna.
Collocata nell'area nord della laguna di Venezia, l'isola di Sant'Erasmo è parte di un sistema insulare complesso, di cui è l'elemento di maggiore dimensione con una superficie di 325 ettari. Sant'Erasmo è elemento ambiguo all'interno del sistema della laguna, da sempre al centro di dibattiti e sperimentazioni idrauliche, essendo collocata in una zona di confine. Un tempo porzione del cordone litorale che difendeva la laguna dal mare, prima della costruzione dei lunghi moli foranei, l'isola conserva ancora le caratteristiche di questa antica vocazione non solo per l'immagine costituita da una striscia di arenile sul lato sud-est che fronteggia verso la laguna l'affollato 'bacan', una sorta di spiaggia instabile, meta estiva di molti veneziani, ma anche per la struttura insediativa e della vegetazione. L'alta densità dell'uso agricolo del suolo è la caratteristica saliente dell'isola. Sulla struttura omogenea delle coltivazioni, sono tracciate le importanti incisioni della difesa militare ottocentesca che, a partire dalla caduta della Repubblica, ha fatto di Sant'Erasmo uno dei capisaldi del processo di 'territorializzazione' militare della laguna. Si tratta di un sistema puntuale composto da circa settanta strutture di presidio distribuite sulle isole o isole esse stesse.
Il fatto di essere un'isola con leggi speciali per l'agricoltura l'ha portata ad avere pochi abitanti: ci sono solo un minimarket , un bar-pizzeria, un ristorante, una pensione aperta nell'agosto del 1997 dal Lato azzurro, la chiesa parrocchiale, la scuola elementare con pluriclassi, una scuola materna per i pochissimi bambini, e un centro operativo della protezione civile. Mancano la posta, la farmacia… In contro tendenza è stato aperto uno sportello bancario. Operano sull'isola alcune associazioni, tra cui una polisportiva con una forte società remiera (sono state vinte da santerasmini le ultime regate storiche), una di calcio e una bocciofila, un'associazione molto attiva di Kayak (con cui è possibile organizzare corsi ed escursioni per i turisti), un comitato festeggiamenti che oltre alla festa del mosto organizza la festa del paese la prima domenica di giugno, e dal 1997 anche l'associazione culturale "Il lato azzurro", con proposte per turisti e residenti (dal teatro alle escursioni). Tre società isolane si sono di recente consorziate per la gestione della Torre Massimiliana, manufatto storico restaurato per ospitare esposizioni d'arte ed eventi culturali. La Torre è gestita dall'Istituzione Parco della Laguna, ente comunale per la creazione di un parco naturalistico nell'area della Laguna Nord di Venezia.
La parte più abitata dell'isola è quella che si sviluppa longitudinalmente lungo l'interno della Laguna, con il centro a Chiesa, appunto attorno all'unica chiesa. Si passa da zone intensamente coltivate a zone di abbandono, la più estesa delle quali è la zona delle ex valli da pesca, dove una società esterna all'isola aveva tentato di riattivare un'attività di acquacoltura, prima di fallire e lasciare il tutto incompiuto. Sull'isola circolano, oltre alle numerose biciclette, motorini e trattori, alcune automobili: non essendoci il servizio del Ferry Boat, i mezzi in questione vengono portati a Sant'Erasmo con grosse imbarcazioni chiamate "Topo", per restarvi finché siano utilizzabili. Per raggiungere Sant'Erasmo ci s'imbarca a Venezia Fondamenta Nuove o a Treporti Ricevitoria sui vaporetti della linea 13 dell'Actv. Chi arriva in auto è costretto a lasciarla a Mestre o a Treporti, dove molti residenti parcheggiano la propria auto di "terraferma".
Nessun commento:
Posta un commento