La Torre dell'Orologio in Piazza San Marco a Venezia
La Torre dell'Orologio è un edificio rinascimentale situato in piazza San Marco a Venezia.
L'edificio consta di una torre centrale, costruita tra il 1496 e il 1499 dall'architetto Mauro Codussi, e di due ali laterali, aggiunte successivamente. L'arco sottostante collega la piazza con le Mercerie.
La Torre dei Mori è uno dei segni architettonici più celebri di Venezia: sovrasta come un arco di trionfo l'accesso alla nevralgica via commerciale della città, l'antica Merceria. Essa è anche un elemento insieme di rottura e di connessione tra le varie parti architettoniche del complesso di piazza S. Marco e tra le diverse funzioni urbane che da esso si diramano: le sedi del potere politico e religioso; i luoghi della rappresentanza e quelli dell'economia; l'affaccio verso il mare e l'articolazione dell'intera maglia edilizia cittadina.
La torre è, insomma, con il suo grande Orologio astronomico, capolavoro di tecnica e di ingegneria, un irrinunciabile elemento dell'immagine stessa di Venezia e ne segna, oramai da cinquecento anni esatti, la vita, la storia e il continuo scorrere del tempo.
Dopo la chiusura per restauri durata quasi due anni, la Torre dell'Orologio, uno dei simboli della Piazza San Marco, è finalmente tornata a scandire le ore della vita veneziana e a dominare l'imbocco delle Mercerie. Sovrastano la Torre i due Giganti (uno giovane e l'altro vecchio a sottolineare il decorso del tempo) che battono le ore e che, anneriti con l'andar del tempo, vengono chiamati popolarmente i Mori.
Il complesso funzionamento del grande orologio esalta la meccanica, la matematica e la geometria. Il quadrante dell’orologio, con il suo apparato astronomico, è rifinito in smalto oltremarino e oro, così come il cielo stellato che fa da sfondo al leone alato. L' orologio che indica le ore, le fasi lunari e quelle dello zodiaco al centro della torre, permetteva ai marinai di conoscere i movimenti delle maree e i mesi favorevoli alla navigazione. E i mori, che alla sommità battevano le ore, erano il segno di un potere che si estendeva sino al Levante: il doge inviava al sultano pittori come Gentile Bellini e importava spezie, damaschi e schiavi. La Serenissima ricompensò lautamente i fratelli Ranieri che costruirono l' orologio, ma poi fece cavar loro gli occhi perché non potessero mai più ripetere una tal meraviglia.
Dopo l'ultimo recente restauro, iniziato nel 2004 e terminato nel mese di maggio del 2006, la Torre è stata riaperta al pubblico per le visite a partire dal mese di settembre 2006, con visite guidate per piccoli gruppi, ma solo su prenotazione e con modalità che saranno rese note dal Comune di Venezia.
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